Disegni inediti di Brindisi alla Certosa Museo Nazionale di San Martino – Napoli

Brundarte è lieta di presentare tre disegni inediti ritrovati nel Catalogo Generale dei Beni Culturali del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Si tratta di due Vedute di Brindisi della prima metà del XIX secolo finora poco conosciute dagli storici locali, attribuite a un viaggiatore ottocentesco, Vervloet Frans 1795/1872, e della “Pianta della via Appia da Monopoli a Brindisi”.
Tutte e tre le opere sono custodite nella Certosa e Museo Nazionale di San Martino, Largo S. Martino – Napoli.

Facciamo presente l’importanza che questi disegni hanno per ricostruire la storia del nostro porto atteso che, all’epoca non esisteva la fotografia, e questi disegni hanno un valore documentale enorme e che, forse, meriterebbero di  essere esposti nei musei locali.

Dalla scheda del Museo rileviamo quanto segue:

Pianta della Via Appia da Monopoli a Brindisi
proveniente dalla Certosa e Museo Nazionale di San Martino, Largo S. Martino – Napoli, Archivio stampe e disegni, fondo Antonio Niccolini, cassettiera 1.
(mm. 488×661). Materia e tecnica: carta/inchiostro a penna/acquerellatura.
L’analisi stilistica lo attribuisce ad Antonio Niccolini (1772/1850), nella prima metà del secolo XIX.

Nell’intestazione:

Pianta della Via Appia da restaurarsi da Monopoli a Brindisi e della strada Consolare proposta dagli Architetti di Ponti e Strade coll’indicazione delle Torri e de’ principali poderi rustici e Locande disseminati sulla spiaggia.

Veduta di Brindisi
Certosa e Museo Nazionale di San Martino , Archivio stampe e disegni, fondo De Marinis, cassettiera 3.
Disegno matita su carta mm. 184×294, attribuito a Vervloet Frans (1795/1872) datato 1827.
Trascrizione BRINDISI 8BRE 1827.

Descrizione:

Veduta del Castello Svevo dal seno di Ponente del  porto di Brindisi; nell’inquadratura si vede sulla destra una rigogliosa vegetazione nei cui pressi transita un uomo su bestia da soma accompagnato da una persona a piedi. In mare diversi pescatori armati di bastoni (arpioni?) e secchi probabilmente a pesca di molluschi.

Antico Porto di Brindisi
Certosa e Museo Nazionale di San Martino , Archivio stampe e disegni, fondo De Marinis, cassettiera 3.
Disegno matita su carta mm. 261×417, attribuito a Vervloet Frans (1795/1872) prima metà del secolo XIX.
Trascrizione: ANCIEN PORT DE BRINDISI

Descrizione:

Sulla destra si vedono le rovine di una costruzione non meglio identificata, mentre di fronte, si scorgono due collinette sulle cui sommità sembrano svettare i campanili di due chiese. A sinistra di ambedue s’intravede nettamente la Colonna Romana.

A sinistra, questa volta però dal lato Casale, si vede chiaramente una lingua di terra con sopra delle costruzioni, che potrebbe essere parte del canale borbonico (per approfondire QUI il nostro articolo sul porto di Brindisi visto attraverso la cartografia storica ). Nel porto veleggiano alcuni bastimenti.

Le Colonne Romane

Certosa e Museo Nazionale di San Martino , Archivio stampe e disegni.
Disegno matita su carta  attribuito a Vervloet Frans (1795/1872) prima metà del secolo XIX.

Descrizione e confronto con la nostra foto dalla stessa prospettiva

Partendo dal disegno abbiamo sul lato destro una visione solo parziale della base della colonna caduta, però al centro si vede una stretta fessura che sulla nostra foto si è amplificata fino ad allargarsi alla sua base. La cosa dovrebbe destare qualche preoccupazione per gli addetti ai lavori.

Alle sue spalle si vede l’angolo di Palazzo Perez con relativa balconata che si affaccia sulla piazzetta. E’ sparito il muretto su via Colonne sovrastante alla terrazza.

Tra la colonna superstite e Palazzo Perez c’è una casa con tetto a spioventi (alle sue spalle si intravede Palazzo Scolmafora vedi QUI) che ha lasciato il posto ad una più moderna casa a un piano. Proseguendo, di fianco di vede sul disegno un muro semi-diroccato che adesso ha lasciato il posto ad un edificio ad un piano del secolo scorso; ed infine, ecco spuntare le tre arcatelle che, con certezza appartengono a quella che da sempre i brindisini hanno identificato come Casa di Virgilio (per saperne di più vedi QUI) e che adesso, sono nascoste da un involucro in muratura che le protegge. La piazza come si vede non era stata ancora mattonata e non c’erano inferriate di protezione.

Bibliografia/sitigrafia:

http://www.catalogo.beniculturali.it

L’immagine di evidenza è di proprietà:

Di Lalupa – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=2798424

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